Ti è mai capitato di sentir parlare di un concetto come educazione finanziaria? In realtà si tratta di un concetto abbastanza diffuso sul quale tuttavia vi sono ancora idee poco chiare. Questo perché non sempre è facile capire cosa è l’educazione finanziaria, quali sono il suo valore e la sua importanza. Eppure sia le Istituzioni nazionali che molti organismi internazionali come l’OCSE giudicano l’educazione finanziaria importante e auspicano un aumento della cultura finanziaria. In questa guida a cura di Unicusano indagheremo su cos’è l’educazione finanziaria e anche su come farsi una cultura finanziaria. Se queste tematiche ti appassionano e vorresti approfondire l’argomento, non ti resta che continuare a leggere la nostra guida.
Educazione finanziaria: definizione
La prima cosa da fare è partire dalla definizione di educazione finanziaria per poi passare alla sua importanza. L’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico citata poco fa, reputa infatti fondamentale l’aumento della cultura finanziaria tra la popolazione. Per il Governo stesso, l’educazione finanziaria riveste un ruolo di importanza fondamentale, tanto che vi sono molteplici iniziative a favore di questo obiettivo. Esiste anche un portale ufficiale dell’educazione finanziaria. Un sito promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. Tanti sono gli enti che si interessano di educazione finanziaria fornendo ricerche ed analisi. Parliamo ad esempio di Banca d’Italia, ISTAT, CONSOB. Enti il cui scopo è fornire dati affidabili per monitorare le conoscenze finanziarie. Internet stesso rappresenta un importante mezzo tramite il quale accedere ad un’informazione di qualità e consentire quindi di migliorare le proprie competenze finanziarie.
Dopo questa breve premessa, ritorniamo però a cosa si intende con educazione finanziaria.
Partiamo dalla definizione proposta dall’OCSE, secondo cui per educazione finanziaria consiste in un:
“processo di miglioramento della comprensione dei concetti e degli strumenti finanziari”.
Quale sarebbe quindi lo scopo finale dell’educazione finanziaria? Comprendere opportunità e rischi in termini di gestione finanziaria ed investimenti. Ciò affinché risparmiatori, consumatori e investitori possano compiere scelte informate e consapevoli, per proteggersi dai rischi. Pertanto, rifacendoci alla definizione dell’OCSE, l’educazione finanziaria è:
“un processo attraverso il quale i consumatori, i risparmiatori e gli investitori migliorano le loro capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base e attraverso istruzioni, informazioni, consigli sviluppano attitudini e conoscenze atte a comprendere i rischi e le opportunità di fare scelte informate, dove ricevere supporto o aiuto per realizzare tali scelte e per le azioni da intraprendere per migliorare il proprio stato e il livello di protezione”.
L’educazione finanziaria in sintesi
Volendo riassumere quanto finora detto, in sintesi, possiamo rappresentare l’educazione finanziaria come la consapevolezza sulla gestione del proprio patrimonio. Per il raggiungimento dei propri obiettivi finanziari, possedere tale consapevolezza è un requisito essenziale. Colui che possiede un’adeguata cultura finanziaria:
- conosce gli strumenti finanziari esistenti
- è informato sui prodotti finanziari e sulle opportunità presenti
- ha un’adeguata percezione dei rischi finanziari
- compie scelte corrette di risparmio e investimento
- è in grado di riconoscere eventuali truffe ed essere cosciente dei propri diritti in ambito finanziario
Possedere un’educazione finanziaria di base è quindi fondamentale per gestire le proprie finanze. Approfondiamo l’argomento.
Educazione finanziaria: perché è importante?
Dopo aver capito cos’è l’educazione finanziaria, passiamo al secondo aspetto della tematica, ovvero perché è importante l’educazione finanziaria?
Cerchiamo di capire insieme il valore dell’alfabetizzazione finanziaria. Con questo concetto intendiamo quell’insieme di conoscenze relative al settore finanziario che consentono alla persona che ne possiede un adeguato livello di compiere scelte consapevoli. Aumentare le proprie conoscenze e competenze in ambito finanziario ha un duplice vantaggio. Da una parte quello di cogliere le opportunità giuste in base ai propri obiettivi finanziari, dall’altro quello di non cadere in raggiri. Le situazioni in cui si vanno a sottoscrivere strumenti finanziari non adatti alle proprie esigenze sono più frequenti di quanto si possa immaginare. Per questo occorre essere adeguatamente educati a livello finanziario.
Pensiamo a chi si affida ciecamente ad un consulente finanziario e si ritrova ad investire nei prodotti sbagliati. Ed ancora pensiamo a chi, non essendo guidato in modo giusto, non investe il proprio denaro perdendo occasioni di guadagno importanti nel tempo. Sapere come gestire le proprie finanze in modo ottimale vuol dire prendere decisioni consapevoli e migliorare nel tempo la propria posizione.
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L’educazione finanziaria e il contesto italiano
A che punto siamo in Italia rispetto all’educazione finanziaria? Ora che abbiamo visto in cosa consiste la competenza dell’educazione finanziaria facciamo un quadro del contesto italiano. Per capire qual è la situazione dell’educazione finanziaria in Italia c’è una risorsa utile cui far riferimento. Si tratta del report che arriva direttamente da Banca d’Italia. Un’analisi conoscitiva circa l’alfabetizzazione finanziaria italiana che tiene conto di tre fattori principali:
- conoscenze finanziarie (punteggio da 0 a 7)
- comportamenti finanziari (punteggio da 0 a 9)
- attitudini finanziarie (punteggio da 1 a 5)
Attraverso questi fattori è stato possibile ottenere una misurazione dell’alfabetizzazione degli italiani con un punteggio da 1 a 21. Secondo Banca d’Italia, il punteggio rilevato nel 2020 del livello di educazione finanziaria è pari a 11,2.
Inoltre, la cultura finanziaria in Italia non è diffusa in maniera omogenea su tutto il paese. L’educazione finanziaria infatti varia in base alle caratteristiche socio-demografiche. Livelli più elevati si registrano tra i laureati, gli uomini, i residenti nel Centro-Nord e la fascia d’età tra 35 e 44 anni.
La preparazione finanziaria più bassa sembra essere invece più diffusa tra i giovani con meno di 35 anni. Mettendo a confronto l’Italia con gli altri paesi, i dati OCSE mettono la nostra nazione negli ultimi posti. Laddove la media internazionale è 12,7 noi registriamo l’11,2.
Situazione confermata anche dai dati sul 2021 emersi da uno studio EduFin, la piattaforma online per la formazione e l’aggiornamento degli Educatori Finanziari. A proposito di educazione finanziaria sembra che gli italiani siano poco preparati, con una conoscenza insufficiente sui concetti finanziari di base.
Il focus sull’Italia
Da quanto emerso fino ad ora sembra che gli italiani ne sappiano poco su che cosa sono le competenze finanziarie. I nostri numeri in fatto di educazione finanziaria sono ancora davvero molto bassi. Solo il 30% degli individui in Italia è dotato di alfabetizzazione finanziaria ed emerge un’enorme disparità di genere, ruolo professionale e distribuzione territoriale. Se si guarda alla categoria studenti, i numeri sono ancora più bassi. Secondo l’indagine OCSE Pisa, la percentuale di studenti italiani in grado di risolvere i compiti più complessi è meno della metà di quella registrata a livello medio. Circa uno studente su cinque non possiede le competenze minime necessarie per prendere decisioni finanziarie responsabili e ben informate.
Conseguenze di una scarsa educazione finanziaria
Quali sono quindi gli effetti di una mancata o inadeguata educazione finanziaria? Le conseguenze si registrano sia a livello personale che familiare. Gli individui risultano incapaci di far fronte a eventi imprevisti come la riduzione o la privazione del reddito per un certo periodo. Un paese fatto di persone che compiono scelte inconsapevoli a livello economico difficilmente saprà prosperare e rinnovarsi.
Al contrario, coloro che hanno un certo grado di alfabetizzazione finanziaria riescono a evitare prodotti costosi e sono capaci di individuare un corretto grado di rischio
Sempre secondo la Banca d’Italia, chi sa controllare le proprie possibilità di spesa mostra una maggiore propensione alla progettualità economica. Tale capacità riesce a combattere un’eventuale incertezza lavorativa.
Educazione finanziaria e gestione crisi sociale
Per avere un’idea più chiara delle conseguenze di una scarsa alfabetizzazione finanziaria parliamo dell’effetto economico dell’emergenza COVID-19.
In questa fase si è riscontrata una grave fragilità economica. In epoca pre-COVID oltre il 36,6% degli intervistati non disponeva di risorse sufficienti ad affrontare più di due mesi senza reddito. Due famiglie su dieci non possedevano disponibilità finanziaria per affrontare un mese in condizioni di assenza di reddito.
Tra chi è in grado di coprire una mancanza di reddito fino a sei mesi si trovano i laureati (39,1%) e gli over 65 (39,9%). Percentuali più basse per chi ha un livello di istruzione più basso e tra i giovani.
Di fronte ai dati emersi a causa dell’emergenza COVID-19, il potenziamento dell’educazione finanziaria nel nostro Paese è una priorità. Un passo che non può essere rinviato.
Come migliorare la cultura finanziaria
Vogliamo concludere la nostra guida sull’educazione finanziaria analizzando come si possa migliorare la cultura finanziaria di un paese.
Aiutare a prendere decisioni corrette nella gestione dei risparmi e negli investimenti permette di compiere le scelte giuste in tante fasi, anche le più basic. Pensiamo ad esempio all’apertura di un conto corrente o alla scelta di una carta di credito. Alla sottoscrizione di un mutuo per la casa o all’attivazione di un piano di accumulo per la pensione. In generale essere educati a livello finanziario consente di gestire meglio i propri risparmi, ad esempio determinando quale percentuale del reddito dedicare agli investimenti.
Ma cosa si può fare per migliorare la propria cultura finanziaria? Di alternative ce ne sono diverse. Per chi fosse interessato c’è la possibilità di seguire corsi gratuiti o a pagamento proposti da docenti autorevoli e certificati. Inoltre, si possono seguire i programmi pubblici promossi dallo Stato e dagli enti locali per incentivare l’alfabetizzazione finanziaria. si può sempre scegliere il percorso da autodidatta, studiando per conto proprio. Esistono libri sulla finanza, sugli investimenti e sul risparmio. Si possono utilizzare fonti d’informazione online autorevoli e di qualità.
Una cultura finanziaria è completa se ci si aggiorna anche sul rischio negli investimenti.
A proposito di studi, intendiamo concludere la nostra guida consigliandoti il master in Crediti deteriorati di origine bancaria. Un master rivolto a neo-laureati e professionisti che intendano specializzarsi nel campo del diritto bancario, specie nella gestione dei crediti deteriorati.
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L'articolo Educazione finanziaria: che cos’è e perché è importante? proviene da Blog dell'Università Niccolò Cusano.